Pezzo unico.
Interamente fatto a mano.
MADE IN GROTTAGLIE 🔥
Brillarelli lavora con un tratto che sembra non voler essere perfetto, ma piuttosto umano. Spesso nei suoi lavori si percepisce la leggerezza di un disegno “a matita”, una grafite che non è mai pienamente compiuta, ma che trattiene l’emozione del momento. Questo approccio crea un senso di fragilità e intimità nelle sue immagini, come se fossero visioni tratte da un diario visivo personale.
Nelle sue opere, il fiore non è mai decorazione. È metafora dell’identità, della memoria e della trasformazione. Fiori stilizzati, “scolati”, imperfetti: sono i frammenti di un giardino interiore, il riflesso di una bellezza che non vuole essere trattenuta ma lasciata andare, come un pensiero che sfuma.
Nonostante l’apparente spontaneità, ogni segno è il risultato di un equilibrio fra controllo e gesto istintivo. Nei suoi vasi di “Private Garden”, la tecnica mista di engobbi e smalti si lega a un’idea di decorazione come atto spontaneo, mai statico. Il fiore che cola, il tratto che sbava, sono parte della verità del segno.
approx. larghezza: ; profondità: ; altezza:
(Ogni pezzo è unico e può differire leggermente per dimensioni)
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Simone Brillarelli
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Brillarelli lavora con un tratto che sembra non voler essere perfetto, ma piuttosto umano. Spesso nei suoi lavori si percepisce la leggerezza di un disegno “a matita”, una grafite che non è mai pienamente compiuta, ma che trattiene l’emozione del momento.
Questo approccio crea un senso di fragilità e intimità nelle sue immagini, come se fossero visioni tratte da un diario visivo personale. Nelle sue opere, il fiore non è mai decorazione. È metafora dell’identità, della memoria e della trasformazione.
Fiori stilizzati, “scolati”, imperfetti: sono i frammenti di un giardino interiore, il riflesso di una bellezza che non vuole essere trattenuta ma lasciata andare, come un pensiero che sfuma.
Nonostante l’apparente spontaneità, ogni segno è il risultato di un equilibrio fra controllo e gesto istintivo. Nei suoi vasi di “Private Garden”, la tecnica mista di engobbi e smalti si lega a un’idea di decorazione come atto spontaneo, mai statico. Il fiore che cola, il tratto che sbava, sono parte della verità del segno.
Brillarelli immagina spesso spazi sospesi, fuori dal tempo: giardini privati, ritratti destrutturati, texture come fossili grafici. La sua poetica non descrive, ma evoca, lasciando allo spettatore il compito di completare l’immagine con la propria sensibilità.
